La leggenda legata a questo Buddha a mezzo busto è piuttosto particolare. Non sono ben chiare le origini di tale statua che si erge dal petto in su dal terreno. Secondo alcuni, in tempi remoti a Thalang vi fu una forte alluvione, un ragazzo venne sorpreso dal mal tempo mentre rincasava con il suo bufalo dai campi. Ebbe quindi l’idea, (dal momento che era già l’imbrunire) di legare il bufalo a degli arbusti nel sottobosco per poter rincasare prima di quanto non avrebbe fatto con il bufalo al seguito. Il ragazzo non rincasò mai. Il padre il giorno dopo andò alla ricerca del figlio e scoprì che il bufalo era morto per cause misteriose. Quella notte l’uomo sognò che il figlio era stato punito perché il bufalo era stato legato sulla guglia dorata della statua del buddha. Tornò quindi con dei vicini del villaggio per scavare nel luogo dove la statua era sepolta ma non trovò nulla, solo quando gettarono dell’acqua su un tumulo di terra la statua si rivelò. Passarono poche ore ed un esercito di curiosi si accalcò vicino alla statua, ognuno voleva scavare per liberare la preziosa immagine sacra dalla terra. Ma uno sciame di api s sollevò dal nulla e punse sino ad uccidere coloro che scavavano. Passarono gli anni e la fama del Buddha sconfinò sino a quando non si decise, per la sicurezza di tutti, di racchiuderlo all’interno di un tempio. Secondo altri invece, dopo la morte misteriosa del ragazzo, gli abitanti del villaggio scavarono nelle vicinanze e trovarono il buddha, non riuscendo a scavare profondamente, decisero di lasciarlo così, metà nel terreno e metà fuori. Nel 1785, le truppe birmane tentarono di rimuoverla dal terreno per appropriarsene, fu così che vennero attaccati da uno sciame di calabroni. La credenza vuole che la statua abbia poteri magici .Tutti quelli che hanno provato inutilmente a dissotterrarla hanno avuto un destino sfortunato.
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